venerdì 23 dicembre 2011

"In una località piena di piante, abitata da gente semplice, c'era un maestro buono e saggio, che faceva lo scrittore, insegnava ai bambini e sapeva coltivare per nutrirsi. Tutti lo rispettavano, lo consultavano in ogni occasione e ricevevano sempre i suoi sinceri consigli. Il maestro era molto povero, aveva solamente una coperta per coprirsi. Quando si metteva a scrivere, i fetidi topi diabolici arrivavano a rosicchiare la coperta rovinandola e ciò lo rendeva infelice. Un passante, vedendo la situazione, provò compassione per il maestro e gli regalò un gatto per catturare i topi. Siccome gli abitanti del villaggio amavano il maestro, tutti amavano anche il suo gatto e gli portavano il latte per nutrirlo. Un giorno, una ricca pellegrina, sentendo la fama di virtù del maestro, gli regalò una mucca per fornire latte al gatto. Vista la situazione, i compaesani costruirono una stalla per la mucca per ripararla dalle intemperie. «Ma è possibile che la mucca abbia un tetto e il maestro non abbia neanche una casa?» si domandavano gli abitanti del villaggio. Allora si misero a costruire una piccola pagoda per il maestro. Da quel momento il maestro non ebbe più tempo per meditare e scrivere, doveva allevare la mucca, che forniva il latte al gatto, che cacciava i topi. Gli abitanti di buon cuore del villaggio, notando che il maestro non meditava e non scriveva più versi come prima, gli mandarono una donna per curare la mucca. Alla fine, il maestro aveva il vestito per coprirsi, un gatto per catturare i topi, una mucca che forniva il latte e addirittura una donna che lo aiutava per le faccende in casa. Il maestro non riusciva più a ritrovare il proprio equilibrio. Ormai aveva ottenuto tutto, era ricco come un notabile. Prese in moglie la donna. Poco tempo dopo, cominciò ad arrabbiarsi, bestemmiare, spettegolare, si mise anche a bere, a picchiare la gente, a correre dietro le ragazze dell'età di sua figlia. Gentili Signori, [...] mi piacerebbe veramente conoscere quei maestri che riescono a scrivere e nel frattempo avere anche le coperte calde, il gatto, la mucca e una donna felice per sé". Nguyen Huy Thiep

lunedì 19 dicembre 2011

Sul finire...

Sul finire, è ufficiale, il nuovo romanzo di Francesco Gallone uscirà per Eclissi tra febbraio e marzo 2012: ancora non è dato un titolo ufficiale, ma tanto l'importante sono forma e contenuto. A gennaio per MilanoNera uscirà l'ebook di "Caccia al Gatto", dinamico prequel di Milano è un'Arma e La Metropoli Stanca. Scritto nel 2008, mantiene ancora il suo perché.
Potrete leggere gallone, intanto, che racconta i suoi rinvenimenti mattutini su LINKiesta, e che offre una visione sulla Scrittura su Cadillac: Scrittura per Esclusione.
A presto, per gli auguri e i buoni propositi, intanto, buona settimana di vigilia...

giovedì 8 dicembre 2011

Manifesto aggiornato e ampliato

Il Manifesto dell'Indeguabile è stato aggiornato e ampliato, potrete visionarlo cliccandone la pagina qua sopra. Il Manifesto infatti è in fieri, come la vita e come il pensiero.

La vita infatti procede, e presto potranno fornirvisi novità sugli scritti degli Inadeguabili. Ma per ora, un adeguato silenzio vi saluta...

lunedì 28 novembre 2011

Inadeguabili a Un Libro a Milano

Se voleste leggere cosa prova un Inadeguabile alla Fiera dell'Editoria Indipendente di via Tortona il 27 di novembre con un sole splendido e glaciale all'esterno e una temperatura torrida e stantia all'interno, potete leggere il post di Gallone per il suo blog du LINKiesta QUI. Altrimenti possiamo darvi qualche sciocco aggiornamento, per esempio che Eclissi ha dimostrato interesse e apprezzamento per il nuovo romanzo di Gallone, composto secondo i crismi del Manifesto dell'Inadeguabile, e proprio questo è il problema: ci si chiede se il mondo è pronto a comprenderlo. Intanto, il prequel dei romanzi della serie Camporosso/Gattarossa vedrà la e-luce per MilanoNera, in formato unicamente ebook. A gennaio. Quindi per Natale regalatevi un tablet.
Mentre si attendono news sul labor limae matto e disperatissimo della nostra eroina Sarah Sajetti, possiamo anche concederci una notizia di costume/statistica: Divorzio alla Milanese, l'ultima fatica del portiere più parlantino di via Padova Andrea Ferrari, è il Dingo Eclissi più venduto dalla catena Feltrinelli. Che forse non è molto, certo, però riempie Gallone di entusiasmo.
Continuate a seguirci, ma cambiate divisa che sennò ce ne accorgiamo!

martedì 22 novembre 2011

TORNO SUBITO

Gli Inadeguabili ovviamente non si piegano al dovere nemmeno quando se lo sono combinato da soli. Avrete notato infatti la nostra assenza quasi trimestrale ormai dalle lande dell'Inadeguabile: significa forse che il Movimento è inattivo? No, al contrario.
Gli Inadeguabili sono impegnatissimi a diffondere il loro verbo e coniugarlo in diversi tempi e ambiti. Andrea Ferrari ha figliato a luglio Divorzio alla Milanese, ne persegue la promozione, ha dei nuovi guanti da portiere, presenta i libri dei suoi amici (selezionati dal Criterio di Inadeguabilità) e scrive per Cadillac, rivista di Cultura Upperground. Addirittura ha una propria rubrica, Se Son Fiordi Fioriranno, sul giallo scandinavo. Eccovene un esempio: Ferrari su Cadillac!
Sarah Sajetti ha in ballo un sacco di affari, dopo aver vagato per due anni nel deserto editoriale ha finalmente forse trovato un'oasi dove far sbocciare alcune storie che sarebbe un crimine negare ai lettori. Presto spero ve ne possa parlare lei stessa.
gallone, gallone ha concluso la stesura di un romanzo Inadeguabile per poetica, attende la risposta dell'editore, ha in ballo un altro affare che ha a che fare con la parola prequel, collabora con Cadillac sostenendo visionarie teorie sulla letteratura e la cultura italica, quale quella del Diluvio Culturale, e al momento ha il bloggo del blogger per il suo spazio su LINKiesta, intitolato "Quello che non c'è".
Quindi, non tranquillizzatevi, gli Inadeguabili sono ancora a piede libero, e quel che è peggio è che non demordono. Dopo le parole, i fatti. Appena finiamo coi fatti, riacquisteremo frequenza a parole. Sintonizzateci!

venerdì 2 settembre 2011

mercoledì 3 agosto 2011

Caro Sindaco

Caro Sindaco Giuliano Pisapia,
è da così poco seduto ad occupare la carica, e già la vedo rilassare il ventre tra i braccioli della poltrona. Sono molto deluso, dal suo operato, sebbene sia un giudizio parziale: ma mi chiedo, davvero dovrò sostenere le sue simpatiche azioni demagogiche per cinque anni?
Lei si è presentato come il vento del cambiamento: ebbene, a Milano è venuto un luglio freddo, ma la puzza di immondizia, piscia e fognatura è rimasta. A scatenare la mia rabbia, perchè ammetto che scrivo questa con un bicchiere di rosso in più nello stomaco e un'incazzatura di troppo nel sangue, è la sua trovata impopolare del biglietto dell'autobus a 1,50 euro: lei, mi permetta, coi suoi collaboratori, a quanto pare, non avete capito troppo. Aumenti le tasse, se ne inventi di nuove, ma non venga a dirci che fosse necessario aumentare il biglietto per "migliorare la viabilità". Il biglietto a euro 1 spinge il fruitore occasionale a utilizzare i mezzi pubblici piuttosto che l'automobile. Un'andata e ritorno a 3 euro convince anche chi di solito i mezzi li usa a scegliere l'auto per andare a fare la spesa. Offrire i mezzi gratuiti agli over65 significa tagliare un'entrata per il Comune parva ma parca, concedendo un privilegio ad una fascia di età che già usufruiva di un forte sconto in abbonamento: avrebbe avuto più senso offrire i mezzi gratuiti ai minori di anni 18. Ma non era abbastanza utile economicamente e demagogicamente. Perchè gli over65 votano, gli under18 no, magari.
Insomma, il suo provvedimento non ispira a chi non usa i mezzi la possibilità di usarli: bensì li rende più impegnativi per chi li usa, per chi paga il biglietto, per chi lavora. Cosa otterrà? Soldi. Un popolo bovino che accetterà borbottando. E portoghesi che risparmiano 50 centesimi in più a viaggio. Intanto io rischio la vita in bicicletta, e quando uso i mezzi vengo immerso da mille disagi. Lei applica la scelta peggiore e la chiama sacrificio necessario.
Fa niente, è un altro discorso. Come è altra storia il fatto che abbia tagliato le auto blu (conservando le punto bianche) e tagliato i compensi dei collaboratori della Giunta (ma che vuol dire? che la Giunta prende meno, o che i collaboratori prendono meno?). Mi pare quello scherzetto di mano e da villano, che con la destra si fa finta di tirare un ceffone in viso e con la sinistra si tira una manata nelle palle. Intanto la città fa schifo come prima, ed è una qualita peggiorativa che la affossa quotidianamente con costanza. Colpa della Giunta precedente? E chi se ne frega, se non si avverte la determinata volontà di quella attuale a cambiare la faccenda!
Insomma, io ieri ho mangiato cinese in Paolo Sarpi, attraversando una splendida via pedonale ralllegrata da dehors: una Giunta di merda come quella della Moratti, probabilmente involontariamente, ha reso migliore un angolo di città. Ora il vento cambia davvero, ma perchè io sento odore di scoreggia?
Mi auguro ardentemente che voi, lassù, riusciate a smentire questo senso di decadimento che avverto guardando la mia città, dimostrando col vostro operato che a sbagliarmi sono io. Che riusciate a dimostrare che il potere non corrompe e rilassa necessariamente. E che siate coscienti che vi siete assunti un impegno importante, grave, e che noi Cittadini vi stiamo a guardare: se avete intenzione di svolgerlo male, mollatelo. Ci arrangiamo da soli.
Grazie,
inadeguabilmente et individualmente
francesco gallone

martedì 2 agosto 2011

Divagazioni (in)sensate 003

In prima pagina sul corsera di ieri, Alberoni sosteneva che per autori e fruitori della scena rock è obbligatorio il passaggio dalla droga, unica autentica ispiratirce di questo genere che è violenza verso il prossimo e verso se stessi: ecco perché Amy Winehouse sarebbe morta come molti altri rockers. Gli opinionisti parlano troppo già di loro, poiché non sempre è importante conoscerne l'opinione, ma soprattutto, se debbono sostenere cazzate del genere, qualcuno li esautori dalla pubblicazione.

Ho sempre studiato e lavorato, durante gli anni passati, pensando che fosse lo scotto sacrificale per giungere a qualche giorno di vita autentica, la vacanza. In pratica, da vero scioperato considero le vacanze la vita vera. Credo di essere nato per vivere in vacanza. Non mi annoierei certo. Già. Quest'anno niente vacanze per me. Guardandomi indietro ho scoperto che io vivo in vacanza. Faccio quello che mi pare, all'aperto e sotto un ombrellone. Ho anche la sedia da campeggio...

Buone vacanze, allora. Io sarò qua. Non assopitevi. Usatele per svegliarvi. Riflettete, un pochetto. Siete soddisfatti dei cambiamenti che avete fatto quest'anno? Avete letto i nostri libri? Che fine han fatto fare a Brevik? I giornali, intendo: forse non vale come il soltio melodramma a puntate del delitto estivo? Sapete cosa vuol dire "martire della libertà"? Perchè sui manifesti si continua a usare questo termine a vanvera? Per svilire i veri martiri? Io ho un sacco di domande. Se volete condividerle, risponderle o insultarmi, siete i benvenuti. Qui. Ma non mi adeguerò necessariamente.,

martedì 26 luglio 2011

Al Mare Con Le Ragazze



Ci sono un sacco di scrittori, in giro, ma gli editori si lamentano che nessuno legge più; ci sono talmente tanti scrittori, che quando dici che scrivi ti vergogni poiché sembra che segui la moda... ci sono un sacco di persone impegnate, in giro, che sono scese a Genova perseguendo la nuova iconografia ribelle che revisiona persone e personaggi, traendo santi e demoni da sacrificabili e sacrificati. Ma questa è l'umanità, bambini, e Antoine non l'avrebbe rifatta, se fosse rimasto l'ultimo uomo sulla terra.
Serve così tanto, allora, prendersi sul serio? Quei politici che hanno fatto tanta morale e ora gli si chiede di cagare i soldi che hanno intascato? Quei giornali che han puntato il dito contro l'islam mentre il terrore era biondo, cattolico, neonazista? Quel biglietto del tram a un euro e cinquanta che dimostra tanta, tanta, tanta imperizia gestionale e sociale? Bene: siamo sul mondo sbagliato? E allora, proprio per questo, la nostra presentazione ligure non è altro che una diapositiva delle vacanze: a chi la vede non ne frega un cazzo, frega a noi. Esattamente come la società: interessa solo il nostro, e tutto il resto, è noia.

lunedì 25 luglio 2011

Inadeguabile Oslo.


Sigbjørn Obstfelder
Jeg ser

Jeg ser paa den hvide himmel, jeg ser paa de graablaa skyer, jeg ser paa den blodige sol. Dette er altsaa verden. Dette er altsaa klodernes hjem. En regndraabe! Jeg ser paa de høie huse, jeg ser paa de tusende vinduer, jeg ser paa det fjerne kirketaarn. Dette er altsaa jorden. Dette er altsaa menneskenes hjem. De graablaa skyer samler sig. Solen blev borte. Jeg ser paa de velklædte herrer, jeg ser paa de smilende damer, jeg ser paa de ludende heste. Hvor de graablaa skyer blir tunge. Jeg ser, jeg ser... Jeg er vist kommet paa en feil klode! Her er saa underligt...

martedì 19 luglio 2011

Statisticazzi...

2000 - (144+333+65) = c'è qualcosa di sbagliato nel mondo, c'è qualcosa che ho sbagliato, c'è qualcuno che ci ascolta, c'è senso a ragionare in unità e decine, per poi percepir pecunie in centesimi di euro, gli zombi usciranno dalla fossa, è il momento giusto, era il momento sbagliato, forse sarebbe bastata una settimana, forse una parola, dove stavo andando, dove andrò, chi ha letto il superstite di cassola, chi ha letto quella cagata della distruzione di virgili, chi ha detto che fosse bello, chi detiene i diritti di H come milano, i libri davvero si smarriscono nel lete, stiamo cadendo in una fessura?
domande che attanagliano le certezze che mi sostengono, che poi è una: all'Inadeguabile non si comanda, anche quando è esaurito, lui avanza sempre!

giovedì 14 luglio 2011

Divagazioni (in)sensate 002: Wikirilevanze.

Notato tempo fa che da Wikipedia è scomparsa la pagina di Andrea Ferrari scrittore, comprendo soltanto oggi qualcosa che è una metafora della nostra Cultura in decomposizione: temo che Andrea Ferrari scrittore, milanese classe '77, creatore della serie del detective A. Brandelli giunta al quarto episodio per un totale di mille pagine, circa tremila copie del primo episodio vendute, autore di racconti pubblicati su Linus, per dirne uno, ecco, temo che Andrea Ferrari non rispecchi i criteri di rilevanza dell'intellighenzia wikipediana. Perchè di certo, la ricordo, la pagina non era faziosa nè promozionale, bensì sintetica, schematica.
Non pensiate che questo post voglia destare scalpore, non ne desterà, non è un attacco al bello e nobile progetto di un'enciclopedia gratuita e fruibile al mondo nella rete. E' la logica su cui verte il mondo, la nostra esistenza, quella logica che lascia scomparire nel silenzio dettato dai danari prodotti o incassati autori validi, mi si conceda di dire anche grandi, perchè se Brandelli è un grande personaggio relegato nella piccola (?) Milano, che dire del Perfetto Nessuno di Ulisse Lui, o degli strabilianti romanzi di Emilio de' Rossignoli? Scompaiono, scompaiamo, noi, perchè tremila nelle statistiche son pochi, perchè una Metropoli Stanca non è un grande romanzo con una tiratura di duemila misere copie, perchè di ristampare De' Rossignoli nessuno ha fatto richiesta; e invece, si ripubblica roba inutile spacciandola per "unico romanzo nazista italiano", si candidano sterpaglie banali insignificanti e pure brutte ai massimi premi con spontanee mobilitazioni costruite a tavolino di comunità in linea, social network, commesse di becera ignoranza di supponenti librerie consigliano come libro del mese pagine che non sarebbero passate all'esame di terza media per forma nè contenuti...
Gli Inadeguabili, non rilevano. Sollevano.
E meglio sol, che mal accompagnati.

mercoledì 13 luglio 2011

Passeggiando sotto i Brandelli


Video reportage della passeggiata con Brandelli, Inadeguabile evento conclusosi con prosciugamento di varie bottiglie di Moretti (C), ringraziamo chi c'era; sabato 16 che viene andiamo a Varazze, con le nostre ragazze, ospiti di Carlo Frilli, e scusate se è poco. Oggi non ho voglia di aver qualcosa da ridire, oggi ho voglia di scrivere e concludere, qualcosa, e magari butto via tutto, chi se ne frega, l'importante è non adeguarci: domani alla Libreria di Quartiere di via Piceno Divorzio alla Milanese presentato da Massimo Rainer, GGT mi ha regalato una t.shirt figa e una bella serata con Tiziana e Giulia.
 Bella zii!

venerdì 8 luglio 2011

Il premio Strega!

Il premio Strega 2011 per me lo vincerà..........la signora che porta il cane al parco Trotter, proprio sotto le mie finestre! E' proprio una brutta megera! L'inadeguabile non si fa stregare da nessuno. L'inadeguabile non caccia le streghe, sono le streghe che scacciano l'inadeguabile. La corrispondenza biunivoca mi angoscia da quando avevo quindici anni.

giovedì 7 luglio 2011

Divagazioni (in)sensate 001 (+ una dritta)

Ieri mi ero convinto che Riccardo Besola mi avesse invitato a bere una birra nel bar di un amico per uccidermi all'ora di punta davanti agli impiegati dimissionari dalla giornata di lavoro e costruire sull'omicidio di uno scrittorucolo la sua nascente carriera di narratore. Ma Besola non ha bisogno di uccidere Gallone per emergere, Besola ha bisogno che la gente legga Piombo, il suo esordio editoriale per Eclissi: il dinamismo di un film sulla carta, dialoghi al fulmicotone, una documentazione accurata sulla scenografia 1974, una summa di cinema poliziottesco e Scerbanenco, e metafore in cui si riconosce una grande penna. Conosciuto di persona, poi, Besola è ancora meglio, poichè pur scrivendo di duri (ma molto ben sfaccettati) Besola non si concia da duro e non vi punterà una Luger in pieno viso. Vi offrirà due birre.
Quindi, nella mia qualità di Inadeguabile, mentre il vicino del piano di sopra grida insulti aberranti dietro alla moglie, lirismo delle finestre spalancate in questa stagione meno calda di quel cui siamo abituati, vi invito a leggere Piombo soprattutto per rendervi conto che i libri belli non necessariamente hanno una casa editrice grossa. I libri originali, quasi mai.
Avrei molto altro da dirvi, soprattutto sulla nostra città, su chi la abita, l'occhio privilegiato del mercato potrebbe mettervi a conoscenza di universi paralleli miseri eroici meschini epici elegiaci comici tragici erotici, nascosti in sguardi distratti e ammiccanti sorrisi malinconici, ma non lo farò: andate fuori a scoprirveli, io spero di riuscire a condirci i miei libri.
Sabato seguiteci per Milano, sulle tracce di Brandelli, vado a dar da mangiare alle gatte che c'è il cambio della guardia, e quando parte la pattuglia che ha finito il turno sotto la Padania, la sera, so che è ora...

ps se avete intenzione di andare all'Arena Civica di Milano a vedere un concerto, portatevi da bere da casa, e tappi di scorta infilati dovunque, perchè vi chiederanno, per una Nastro Azzurro da 33cl, una bottiglia d'acqua da 0,50l o una Coca Cola 5 fottutissimi aridissimi assetatissimi euro. E uscendo dai concerti, comunque, troverete un tappeto di lattine e bottiglie accartocciate. All'ingresso, per questioni di sicurezza, butteranno il tappo delle vostre bottiglie, credo per essere sicuri, appunto, che consumiate all'interno. Insomma, io ve l'ho detto.

martedì 5 luglio 2011

... ed ecco come osteggiare il post precedente:A SPASSO, BRANDELLI!

L'inadeguabile Andrea Ferrari, in occasione dell'uscita di DIVORZIO ALLA MILANESE e stante il caldo torrido invita, con l'aiuto dell'inadeguabile Francesco Gallone e rispettive consorti ad un TOUR SUI LUOGHI DEL ROMANZO.
 
SABATO 9 LUGLIO, ORE 20.00 MM1 GORLA.
 
PORTATE L'AUTAN, QUALCHE BEVANDA E UN BIGLIETTO DELLA METRO PER UN TRASFERIMENTO. IL PERCORSO PREVEDE VISITA GUIDATA ALLO STUDIO DI BRANDELLI SULLA MARTESANA, UNA CAPATINA IN VIA PADOVA DALLE PARTI DELL'OCTOPUSSY E UNTRASFERIMENTO CON MM2 DA CIMIANO A ROMOLO. DI LI' UN GIRETTO AL JUNGLA CLUB ( O A CIO' CHE NE RIMANE, E LA CONCA SAN CRISTOFORO DEL NAVIGLIO) FINE DELLA GITA IN VIA SAVONA/TOLSTOJ.
 
Poi o ci si fa una pizza oppure citofoniamo a tutti i civici e corriasmo a casa. Previsti reading, chiacchiere inadeguabili e tanta tanta ammicizia.

Sabati sera


Tonino Adeguabile - Stasera vorrei fare qualcosa di diverso...
Pierino Adeguato - Tipo cosa, zio?
T. A. - Tipo vorrei qualcosa di intellettualmente stimolante ma che sia anche divertente, in un posto con tanta ggente, con tante luci colorate e tanta musica, tutta diversa ogni angolo che ti giri, un posto dove posso mangiare una pizza, o etnico, o un panino al volo con un bel birrozzo, o un cocktail, e magari comprare anche qualcosina, che so, dei vestiti alla moda, della bigiotteria, una borsa, dei libri, che so, e che ci sia un sacco di tipe, magari vicino a casa, tipo anche a Sesto, eh...
P. A. - Ah, vuoi andare al Carroponte?
T. A. - No, al Centro Sarca.

Perchè sei sempre omologato, anche quando credi di dire no.

lunedì 4 luglio 2011

Prima o poi saremo costretti a numerarci anche noi...

...prima o poi saremo costretti a numerarci anche noi... per adesso che siamo pochini ci riconoscete ancora vero? Uno è pelato, l'altro ha la barba e la terza finisce per acca quindi è una donna!

L'inadeguabile exposizione della letteratura crescente, ovvero la metafora del cefalo al mercato del pesce. Un classico, quindi freschissima.

Il mercato è saturo. E paradossalmente è la crisi ad avere permesso questo. Le proposte editoriali sono assolutamente sovrastimate per il consumo parco di beni librari, quindi in un profluvio di sconti e ribassi, si accatastano montagne di libri, punte di iceberg cartacei in attesa di infilarsi nel tablet svuotatore di magazzini. Il tablet è un magazziniere perfetto, non sporca, non mangia e se si mette in malattia te ne ridanno uno uguale, ma più cortese. Tutto questo panegirico per dire che la letteratura cresce. Cresce, si accoppia, s'imparente, s'imbastardisce e diviene giungla. Cioè, se parliamo di letteratura cartacea, il processo è inverso, parte giungla e diviene legge del più forte. In qualunque caso, la letteratura cresce, e si fa sovrabbondante, dovremmo metterla a dieta. I tablet però sono some le cyclette. Un ciccione sulla cyclette è solo un ciccione sulla cyclette se non è supportato da una dieta piena di contenuti. Noi inadeguabili ingrassiamo la letteratura, ma lo facciamo in modo biologico, filiera corta e trasporto a mano. La sovrabbondanza non è sempre negativa, perché dopo la dieta quel che resta è l'opportunità. Gli inadeguabili sono opportuno. Non opportunisti. La metafora ittica, di quissopra, esprime il nostro inadeguabile rapporto con il mercato. Il cefalo è un classico, quindi in concordanza con il post quassotto è freschissimo. Mica vendiamo pesce marcio. Di quello è piena piazza Minniti al quartiere Isola. Il cefalo degli inadeguabili lo si trova in luoghi dove il profumo di carta è romantico, neoclassico e futuribile. L'inadeguabile scrive, pubblica e se non pubblica mette in pubblico. Il pubblico è decisamente meglio del privato, e Maradonaèmmegli'ePelè! Tiè!

venerdì 1 luglio 2011

Il nuovo è vecchio, il classico è fresco.

Classico non significa vetusto, e nuovo non vuol dire innovativo.
L'attualità tematica di alcuni grandi classici li rende immortali e mai sorpassati: chi ha letto il Conte di Montecristo ne conosce la modernità, chi ha compreso che nell'Iliade vince sempre il più ricco e non il più nobile, o forte, perchè ricco era sinonimo di nobiltà forza e valore, potrà cogliere come le grandi storie non siano mai vecchie. Dal classico si parta perchè "chi possiede il passato, possiede il presente".
Al contempo, nuovo non vuol dire innovativo: quante volte comprando il nuovo libro di ci si trova tra le mani la brutta copia del vecchio libro di? Non basta trovare un tratto diverso per rinnovare un qualcosa, per innovare un genere, allora tanto varrebbe celebrare il botux quale fonte di eterna giovinezza... Innovativo significa trovare un'autentica nuova prospettiva, contenuti genuini, anche adottando come ingredienti i classici (pensate al grande cinema di Neil Marshall) o i topoi letterari, ma con qualcosa di proprio, e di innovativo, cioè evolutivo, da dire. Allora chi dona il nuovo al presente, donerà il nuovo al futuro.
Inadeguabile significa ambire all'onesta umiltà di riconoscere di non essere classici, forse, perchè le nostre sono piccole storie, ma anche ostentare l'umile onestà di raccontare le proprie storie, per quanto piccole, innovative.

giovedì 30 giugno 2011

Piccolo Spazio Pubblicità


Andrea mi chiese di scrivere una presentazione del suo nuovo romanzo, dopo che ne lessi il manoscritto, qualche tempo fa. lessi il romanzo in un paio di pomeriggi, e scrissi le righe seguenti in venti minuti. Ora il romanzo è uscito, oggi credo, e io sono uno tra i pochissimi che l'ha già letto e lo voglio rileggere in formato edito. Ma penso che le righe seguenti sapranno darvi una percezione dell'entusiasmo con cui ho divorato le bozze della nuova opera di Andrea, la prima dalla nostra presa Inadeguabile di coscienza. Costa 12 euro, lo trovate in libreria per Eclissi Editrice, conta 253 pagine, e...

Una nuova doppia indagine per A. Brandelli, l'investigatore privato dai clichè e immerso in una realtà meno risolvibile di un giallo! In questa quarta avventura, il detective appassionatamente innamorato di Milano dovrà vedersela col sistema sociale più elementare e complesso che l'uomo conosca: la famiglia. Cercando di rintracciare una giovane rampolla di buon ceto scomparsa da giorni, e contemporaneamente a caccia delle prove di adulterio per una pratica di divorzio dello studio legale Speggialetti, il cornarolo che non beve, non fuma, e forse non sa nemmeno fare il suo lavoro si troverà invischiato in torbide webcam erotiche, social networks pruriginosi, night club a luci grosse, centri massaggi romantici e campi rom a cui prudono le mani. Senza tralasciare l'imbelle gioventù universitaria e i viali alberati da vespasiani per cani, Brandelli troverà la sua vena più dura, imparerà a sporcarsi le mani, a tradire, a mentire, a incassare cazzotti e compensi e usare i telefoni cellulari di ultima generazione. E mentre rimpiange il suo vecchio socio scomparso, il fato gli offre una spalla a cui sostenersi: l'avvocato praticante Peppe, arpionato alle sue paglie a mano. Col suo solito sguardo disincantato, sul mondo e su se stesso in primis, Brandelli ci trascinerà ai piani più alti e nei bassifondi più fetidi, con uno stile narrativo sempre più personale, asciutto e dinamico, colloquiale e lirico, strappando un sorriso, qualche brivido, qualche lacrima asciutta, e molte riflessioni su un genere che trova qui un filone genuinamente originale, quotidiano ma non banale, incredibile ma non inverosimile, che fa di Brandelli uno dei più autentici protagonisti del giallo alla milanese. Da leccare il piatto!

mercoledì 29 giugno 2011

nuova inadeguabile

eccomi qui, dopo aver gridato "aderisco" sono stata ammessa a furor di popolo (due persone si possono definire popolo?) e presento le mie credenziali di inadeguabilità: dopo aver pubblicato il mio primo libro nel 2008 ho lasciato il mio editore per questoni di principio e adesso mi tengo nel cassetto due nuovi romanzi apprezzati dalla critica ma non dal pubblico, visto che un libro senza editore di pubblico non ne ha. ho scritto anche una fiction, dimenticando in preda all'ispirazione che gli inadeguabili difficilmente approdano in tv. detto questo, vi pongo un dubbio assolutamente assillante: se il mainstream in italia obbliga spesso a compromessi e compravendita e l'underground non ha risorse per sostenere nuovi progetti, che si fa?

Riciclaggi.

Per celebrare la nascita dell'Inadeguabile pagina degli Inadeguabili, eccovi in regalo una cianfrusaglia rinvenuta in un cassetto, ossia il primo tentativo azzardato di forma romanzesca a cui sia approcciato l'Inadeguabile francesco gallone: Ystad. Delirio destrutturato, neoromantico e ancora ingenuo, una storia di fantasmi che contiene alcune larve che sbocceranno, poi, in alcuni suoi lavori futuri. Parlare di sè in terza persona è un comportamento concono a menti primitive, d'altronde, come Hulk o Super Slot, qualcuno direbbe "inadeguato", qui si risponde: "Lo so, ma serviva un soggetto"

L'inadeguabile...

L'inadeguabile non finisce, si prende una pausa di riflessione. L'inadeguabile non guarda Chuck Norris.