martedì 26 luglio 2011

Al Mare Con Le Ragazze



Ci sono un sacco di scrittori, in giro, ma gli editori si lamentano che nessuno legge più; ci sono talmente tanti scrittori, che quando dici che scrivi ti vergogni poiché sembra che segui la moda... ci sono un sacco di persone impegnate, in giro, che sono scese a Genova perseguendo la nuova iconografia ribelle che revisiona persone e personaggi, traendo santi e demoni da sacrificabili e sacrificati. Ma questa è l'umanità, bambini, e Antoine non l'avrebbe rifatta, se fosse rimasto l'ultimo uomo sulla terra.
Serve così tanto, allora, prendersi sul serio? Quei politici che hanno fatto tanta morale e ora gli si chiede di cagare i soldi che hanno intascato? Quei giornali che han puntato il dito contro l'islam mentre il terrore era biondo, cattolico, neonazista? Quel biglietto del tram a un euro e cinquanta che dimostra tanta, tanta, tanta imperizia gestionale e sociale? Bene: siamo sul mondo sbagliato? E allora, proprio per questo, la nostra presentazione ligure non è altro che una diapositiva delle vacanze: a chi la vede non ne frega un cazzo, frega a noi. Esattamente come la società: interessa solo il nostro, e tutto il resto, è noia.

lunedì 25 luglio 2011

Inadeguabile Oslo.


Sigbjørn Obstfelder
Jeg ser

Jeg ser paa den hvide himmel, jeg ser paa de graablaa skyer, jeg ser paa den blodige sol. Dette er altsaa verden. Dette er altsaa klodernes hjem. En regndraabe! Jeg ser paa de høie huse, jeg ser paa de tusende vinduer, jeg ser paa det fjerne kirketaarn. Dette er altsaa jorden. Dette er altsaa menneskenes hjem. De graablaa skyer samler sig. Solen blev borte. Jeg ser paa de velklædte herrer, jeg ser paa de smilende damer, jeg ser paa de ludende heste. Hvor de graablaa skyer blir tunge. Jeg ser, jeg ser... Jeg er vist kommet paa en feil klode! Her er saa underligt...

martedì 19 luglio 2011

Statisticazzi...

2000 - (144+333+65) = c'è qualcosa di sbagliato nel mondo, c'è qualcosa che ho sbagliato, c'è qualcuno che ci ascolta, c'è senso a ragionare in unità e decine, per poi percepir pecunie in centesimi di euro, gli zombi usciranno dalla fossa, è il momento giusto, era il momento sbagliato, forse sarebbe bastata una settimana, forse una parola, dove stavo andando, dove andrò, chi ha letto il superstite di cassola, chi ha letto quella cagata della distruzione di virgili, chi ha detto che fosse bello, chi detiene i diritti di H come milano, i libri davvero si smarriscono nel lete, stiamo cadendo in una fessura?
domande che attanagliano le certezze che mi sostengono, che poi è una: all'Inadeguabile non si comanda, anche quando è esaurito, lui avanza sempre!

giovedì 14 luglio 2011

Divagazioni (in)sensate 002: Wikirilevanze.

Notato tempo fa che da Wikipedia è scomparsa la pagina di Andrea Ferrari scrittore, comprendo soltanto oggi qualcosa che è una metafora della nostra Cultura in decomposizione: temo che Andrea Ferrari scrittore, milanese classe '77, creatore della serie del detective A. Brandelli giunta al quarto episodio per un totale di mille pagine, circa tremila copie del primo episodio vendute, autore di racconti pubblicati su Linus, per dirne uno, ecco, temo che Andrea Ferrari non rispecchi i criteri di rilevanza dell'intellighenzia wikipediana. Perchè di certo, la ricordo, la pagina non era faziosa nè promozionale, bensì sintetica, schematica.
Non pensiate che questo post voglia destare scalpore, non ne desterà, non è un attacco al bello e nobile progetto di un'enciclopedia gratuita e fruibile al mondo nella rete. E' la logica su cui verte il mondo, la nostra esistenza, quella logica che lascia scomparire nel silenzio dettato dai danari prodotti o incassati autori validi, mi si conceda di dire anche grandi, perchè se Brandelli è un grande personaggio relegato nella piccola (?) Milano, che dire del Perfetto Nessuno di Ulisse Lui, o degli strabilianti romanzi di Emilio de' Rossignoli? Scompaiono, scompaiamo, noi, perchè tremila nelle statistiche son pochi, perchè una Metropoli Stanca non è un grande romanzo con una tiratura di duemila misere copie, perchè di ristampare De' Rossignoli nessuno ha fatto richiesta; e invece, si ripubblica roba inutile spacciandola per "unico romanzo nazista italiano", si candidano sterpaglie banali insignificanti e pure brutte ai massimi premi con spontanee mobilitazioni costruite a tavolino di comunità in linea, social network, commesse di becera ignoranza di supponenti librerie consigliano come libro del mese pagine che non sarebbero passate all'esame di terza media per forma nè contenuti...
Gli Inadeguabili, non rilevano. Sollevano.
E meglio sol, che mal accompagnati.

mercoledì 13 luglio 2011

Passeggiando sotto i Brandelli


Video reportage della passeggiata con Brandelli, Inadeguabile evento conclusosi con prosciugamento di varie bottiglie di Moretti (C), ringraziamo chi c'era; sabato 16 che viene andiamo a Varazze, con le nostre ragazze, ospiti di Carlo Frilli, e scusate se è poco. Oggi non ho voglia di aver qualcosa da ridire, oggi ho voglia di scrivere e concludere, qualcosa, e magari butto via tutto, chi se ne frega, l'importante è non adeguarci: domani alla Libreria di Quartiere di via Piceno Divorzio alla Milanese presentato da Massimo Rainer, GGT mi ha regalato una t.shirt figa e una bella serata con Tiziana e Giulia.
 Bella zii!

venerdì 8 luglio 2011

Il premio Strega!

Il premio Strega 2011 per me lo vincerà..........la signora che porta il cane al parco Trotter, proprio sotto le mie finestre! E' proprio una brutta megera! L'inadeguabile non si fa stregare da nessuno. L'inadeguabile non caccia le streghe, sono le streghe che scacciano l'inadeguabile. La corrispondenza biunivoca mi angoscia da quando avevo quindici anni.

giovedì 7 luglio 2011

Divagazioni (in)sensate 001 (+ una dritta)

Ieri mi ero convinto che Riccardo Besola mi avesse invitato a bere una birra nel bar di un amico per uccidermi all'ora di punta davanti agli impiegati dimissionari dalla giornata di lavoro e costruire sull'omicidio di uno scrittorucolo la sua nascente carriera di narratore. Ma Besola non ha bisogno di uccidere Gallone per emergere, Besola ha bisogno che la gente legga Piombo, il suo esordio editoriale per Eclissi: il dinamismo di un film sulla carta, dialoghi al fulmicotone, una documentazione accurata sulla scenografia 1974, una summa di cinema poliziottesco e Scerbanenco, e metafore in cui si riconosce una grande penna. Conosciuto di persona, poi, Besola è ancora meglio, poichè pur scrivendo di duri (ma molto ben sfaccettati) Besola non si concia da duro e non vi punterà una Luger in pieno viso. Vi offrirà due birre.
Quindi, nella mia qualità di Inadeguabile, mentre il vicino del piano di sopra grida insulti aberranti dietro alla moglie, lirismo delle finestre spalancate in questa stagione meno calda di quel cui siamo abituati, vi invito a leggere Piombo soprattutto per rendervi conto che i libri belli non necessariamente hanno una casa editrice grossa. I libri originali, quasi mai.
Avrei molto altro da dirvi, soprattutto sulla nostra città, su chi la abita, l'occhio privilegiato del mercato potrebbe mettervi a conoscenza di universi paralleli miseri eroici meschini epici elegiaci comici tragici erotici, nascosti in sguardi distratti e ammiccanti sorrisi malinconici, ma non lo farò: andate fuori a scoprirveli, io spero di riuscire a condirci i miei libri.
Sabato seguiteci per Milano, sulle tracce di Brandelli, vado a dar da mangiare alle gatte che c'è il cambio della guardia, e quando parte la pattuglia che ha finito il turno sotto la Padania, la sera, so che è ora...

ps se avete intenzione di andare all'Arena Civica di Milano a vedere un concerto, portatevi da bere da casa, e tappi di scorta infilati dovunque, perchè vi chiederanno, per una Nastro Azzurro da 33cl, una bottiglia d'acqua da 0,50l o una Coca Cola 5 fottutissimi aridissimi assetatissimi euro. E uscendo dai concerti, comunque, troverete un tappeto di lattine e bottiglie accartocciate. All'ingresso, per questioni di sicurezza, butteranno il tappo delle vostre bottiglie, credo per essere sicuri, appunto, che consumiate all'interno. Insomma, io ve l'ho detto.

martedì 5 luglio 2011

... ed ecco come osteggiare il post precedente:A SPASSO, BRANDELLI!

L'inadeguabile Andrea Ferrari, in occasione dell'uscita di DIVORZIO ALLA MILANESE e stante il caldo torrido invita, con l'aiuto dell'inadeguabile Francesco Gallone e rispettive consorti ad un TOUR SUI LUOGHI DEL ROMANZO.
 
SABATO 9 LUGLIO, ORE 20.00 MM1 GORLA.
 
PORTATE L'AUTAN, QUALCHE BEVANDA E UN BIGLIETTO DELLA METRO PER UN TRASFERIMENTO. IL PERCORSO PREVEDE VISITA GUIDATA ALLO STUDIO DI BRANDELLI SULLA MARTESANA, UNA CAPATINA IN VIA PADOVA DALLE PARTI DELL'OCTOPUSSY E UNTRASFERIMENTO CON MM2 DA CIMIANO A ROMOLO. DI LI' UN GIRETTO AL JUNGLA CLUB ( O A CIO' CHE NE RIMANE, E LA CONCA SAN CRISTOFORO DEL NAVIGLIO) FINE DELLA GITA IN VIA SAVONA/TOLSTOJ.
 
Poi o ci si fa una pizza oppure citofoniamo a tutti i civici e corriasmo a casa. Previsti reading, chiacchiere inadeguabili e tanta tanta ammicizia.

Sabati sera


Tonino Adeguabile - Stasera vorrei fare qualcosa di diverso...
Pierino Adeguato - Tipo cosa, zio?
T. A. - Tipo vorrei qualcosa di intellettualmente stimolante ma che sia anche divertente, in un posto con tanta ggente, con tante luci colorate e tanta musica, tutta diversa ogni angolo che ti giri, un posto dove posso mangiare una pizza, o etnico, o un panino al volo con un bel birrozzo, o un cocktail, e magari comprare anche qualcosina, che so, dei vestiti alla moda, della bigiotteria, una borsa, dei libri, che so, e che ci sia un sacco di tipe, magari vicino a casa, tipo anche a Sesto, eh...
P. A. - Ah, vuoi andare al Carroponte?
T. A. - No, al Centro Sarca.

Perchè sei sempre omologato, anche quando credi di dire no.

lunedì 4 luglio 2011

Prima o poi saremo costretti a numerarci anche noi...

...prima o poi saremo costretti a numerarci anche noi... per adesso che siamo pochini ci riconoscete ancora vero? Uno è pelato, l'altro ha la barba e la terza finisce per acca quindi è una donna!

L'inadeguabile exposizione della letteratura crescente, ovvero la metafora del cefalo al mercato del pesce. Un classico, quindi freschissima.

Il mercato è saturo. E paradossalmente è la crisi ad avere permesso questo. Le proposte editoriali sono assolutamente sovrastimate per il consumo parco di beni librari, quindi in un profluvio di sconti e ribassi, si accatastano montagne di libri, punte di iceberg cartacei in attesa di infilarsi nel tablet svuotatore di magazzini. Il tablet è un magazziniere perfetto, non sporca, non mangia e se si mette in malattia te ne ridanno uno uguale, ma più cortese. Tutto questo panegirico per dire che la letteratura cresce. Cresce, si accoppia, s'imparente, s'imbastardisce e diviene giungla. Cioè, se parliamo di letteratura cartacea, il processo è inverso, parte giungla e diviene legge del più forte. In qualunque caso, la letteratura cresce, e si fa sovrabbondante, dovremmo metterla a dieta. I tablet però sono some le cyclette. Un ciccione sulla cyclette è solo un ciccione sulla cyclette se non è supportato da una dieta piena di contenuti. Noi inadeguabili ingrassiamo la letteratura, ma lo facciamo in modo biologico, filiera corta e trasporto a mano. La sovrabbondanza non è sempre negativa, perché dopo la dieta quel che resta è l'opportunità. Gli inadeguabili sono opportuno. Non opportunisti. La metafora ittica, di quissopra, esprime il nostro inadeguabile rapporto con il mercato. Il cefalo è un classico, quindi in concordanza con il post quassotto è freschissimo. Mica vendiamo pesce marcio. Di quello è piena piazza Minniti al quartiere Isola. Il cefalo degli inadeguabili lo si trova in luoghi dove il profumo di carta è romantico, neoclassico e futuribile. L'inadeguabile scrive, pubblica e se non pubblica mette in pubblico. Il pubblico è decisamente meglio del privato, e Maradonaèmmegli'ePelè! Tiè!

venerdì 1 luglio 2011

Il nuovo è vecchio, il classico è fresco.

Classico non significa vetusto, e nuovo non vuol dire innovativo.
L'attualità tematica di alcuni grandi classici li rende immortali e mai sorpassati: chi ha letto il Conte di Montecristo ne conosce la modernità, chi ha compreso che nell'Iliade vince sempre il più ricco e non il più nobile, o forte, perchè ricco era sinonimo di nobiltà forza e valore, potrà cogliere come le grandi storie non siano mai vecchie. Dal classico si parta perchè "chi possiede il passato, possiede il presente".
Al contempo, nuovo non vuol dire innovativo: quante volte comprando il nuovo libro di ci si trova tra le mani la brutta copia del vecchio libro di? Non basta trovare un tratto diverso per rinnovare un qualcosa, per innovare un genere, allora tanto varrebbe celebrare il botux quale fonte di eterna giovinezza... Innovativo significa trovare un'autentica nuova prospettiva, contenuti genuini, anche adottando come ingredienti i classici (pensate al grande cinema di Neil Marshall) o i topoi letterari, ma con qualcosa di proprio, e di innovativo, cioè evolutivo, da dire. Allora chi dona il nuovo al presente, donerà il nuovo al futuro.
Inadeguabile significa ambire all'onesta umiltà di riconoscere di non essere classici, forse, perchè le nostre sono piccole storie, ma anche ostentare l'umile onestà di raccontare le proprie storie, per quanto piccole, innovative.