giovedì 30 giugno 2011

Piccolo Spazio Pubblicità


Andrea mi chiese di scrivere una presentazione del suo nuovo romanzo, dopo che ne lessi il manoscritto, qualche tempo fa. lessi il romanzo in un paio di pomeriggi, e scrissi le righe seguenti in venti minuti. Ora il romanzo è uscito, oggi credo, e io sono uno tra i pochissimi che l'ha già letto e lo voglio rileggere in formato edito. Ma penso che le righe seguenti sapranno darvi una percezione dell'entusiasmo con cui ho divorato le bozze della nuova opera di Andrea, la prima dalla nostra presa Inadeguabile di coscienza. Costa 12 euro, lo trovate in libreria per Eclissi Editrice, conta 253 pagine, e...

Una nuova doppia indagine per A. Brandelli, l'investigatore privato dai clichè e immerso in una realtà meno risolvibile di un giallo! In questa quarta avventura, il detective appassionatamente innamorato di Milano dovrà vedersela col sistema sociale più elementare e complesso che l'uomo conosca: la famiglia. Cercando di rintracciare una giovane rampolla di buon ceto scomparsa da giorni, e contemporaneamente a caccia delle prove di adulterio per una pratica di divorzio dello studio legale Speggialetti, il cornarolo che non beve, non fuma, e forse non sa nemmeno fare il suo lavoro si troverà invischiato in torbide webcam erotiche, social networks pruriginosi, night club a luci grosse, centri massaggi romantici e campi rom a cui prudono le mani. Senza tralasciare l'imbelle gioventù universitaria e i viali alberati da vespasiani per cani, Brandelli troverà la sua vena più dura, imparerà a sporcarsi le mani, a tradire, a mentire, a incassare cazzotti e compensi e usare i telefoni cellulari di ultima generazione. E mentre rimpiange il suo vecchio socio scomparso, il fato gli offre una spalla a cui sostenersi: l'avvocato praticante Peppe, arpionato alle sue paglie a mano. Col suo solito sguardo disincantato, sul mondo e su se stesso in primis, Brandelli ci trascinerà ai piani più alti e nei bassifondi più fetidi, con uno stile narrativo sempre più personale, asciutto e dinamico, colloquiale e lirico, strappando un sorriso, qualche brivido, qualche lacrima asciutta, e molte riflessioni su un genere che trova qui un filone genuinamente originale, quotidiano ma non banale, incredibile ma non inverosimile, che fa di Brandelli uno dei più autentici protagonisti del giallo alla milanese. Da leccare il piatto!

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