Classico non significa vetusto, e nuovo non vuol dire innovativo.
L'attualità tematica di alcuni grandi classici li rende immortali e mai sorpassati: chi ha letto il Conte di Montecristo ne conosce la modernità, chi ha compreso che nell'Iliade vince sempre il più ricco e non il più nobile, o forte, perchè ricco era sinonimo di nobiltà forza e valore, potrà cogliere come le grandi storie non siano mai vecchie. Dal classico si parta perchè "chi possiede il passato, possiede il presente".
Al contempo, nuovo non vuol dire innovativo: quante volte comprando il nuovo libro di ci si trova tra le mani la brutta copia del vecchio libro di? Non basta trovare un tratto diverso per rinnovare un qualcosa, per innovare un genere, allora tanto varrebbe celebrare il botux quale fonte di eterna giovinezza... Innovativo significa trovare un'autentica nuova prospettiva, contenuti genuini, anche adottando come ingredienti i classici (pensate al grande cinema di Neil Marshall) o i topoi letterari, ma con qualcosa di proprio, e di innovativo, cioè evolutivo, da dire. Allora chi dona il nuovo al presente, donerà il nuovo al futuro.
Inadeguabile significa ambire all'onesta umiltà di riconoscere di non essere classici, forse, perchè le nostre sono piccole storie, ma anche ostentare l'umile onestà di raccontare le proprie storie, per quanto piccole, innovative.
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