martedì 5 febbraio 2013

XI° : Non parlare di politica a tavola

Intraprendere un percorso di realizzazione personale implica, lungo questa via impervia, di incappare in ostacoli che ci guasteranno l'umore. Quindi, nel caso mio personalissimo, capita che sulla scala laboriosa che passa tra la mia infanzia e lo scrivere libri, raccontare storie, io attraversi questioni quotidiane, tipo un lavoro di sussistenza, il contratto luce/gas, il mal di testa, e questioni più rare o sporadiche, quali i lutti o le elezioni.

Esprimere il proprio diritto di voto con una scelta tra opzioni sgradite e sgradevoli, significa per me non rispettare i propri diritti. Nella vita ho fatto sempre scelte di stomaco e di cuore, a costo di compiere pure quello meno furbe o meno intelligenti. Il fatto che io non abbia ancora oggi un lavoro stabile e sicuro è indicativo di quanto perseguire la Via della Scrittura sia un gesto stupido agli occhi dei più. Compiere scelte con lo stomaco e con il cuore ha fatto sì che io oggi mi senta realizzato, seppure ancora parzialmente, anche sul piano sentimentale.

E ieri sera ho capito, grazie a Giulia, due cose: la prima è che non si parla di politica a tavola; la seconda, è che qualsiasi voto intelligente segue dei percorsi talmente stupidi da risultare ancora più stupido. A fronte di una sinistra disgustosa, non serve votare una destra imbarazzante; e in opposizione a una destra imbarazzante, non ci si può affidare comunque a un centro-sinistra disgustoso.

E ancora: perché se ho la barba mi si crede di sinistra, e per il lavoro che faccio mi si crede di destra? Io sono, e sono sempre stato, anarchico. Al massimo, socialista utopico come Morris. E se dovessi dimostrare le mie simpatie partitiche attuali, scontenterei tutti, perché in nessuno vedo un bene per me e per chi mi sta accanto.

E dunque ho deciso. Che non userò il cervello, nessun ragionamento, perché con gli stupidi e i disonesti è inutile ragionare: utilizzerò quelle categorie di giudizio che mi han portato fin qui, stomaco e cuore, per rispetto di me stesso e delle persone che amo.
E non farò una X in un cerchio. Cerchierò una A.

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